2023: per colf e badanti aumenti da 109 a 145 euro

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2023: per colf e badanti aumenti da 109 a 145 euro

Come ogni anno anche l’anno prossimo vedrà l’adeguamento delle retribuzioni all’inflazione. Nel 2023 avrà un impatto rilevante per le famiglie che versano una paga oraria allineata ai minimi. Incrementi consistenti per chi ha un’assistente convivente o una baby-sitter a tempo pieno.

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Nello specifico, l’articolo 38 del CCNL regola i rapporti di colf, badanti e baby-sitter con le famiglie presso le quali lavorano e prevede un adeguamento annuale dei livelli minimi delle retribuzioni in base all’inflazione, rilevata dall’Istat al 30 novembre di ogni anno.

Una Commissione nazionale formata dalle parti datoriali e sindacali è convocata annualmente dal ministero del Lavoro per aggiornare le retribuzioni. In assenza delle parti o se manca l’accordo, l’adeguamento avviene automaticamente nella misura dell’80% dell’inflazione per le retribuzioni minime, e nella misura del 100% dell’inflazione per i valori convenzionali del vitto e dell’alloggio dei lavoratori.

Ciò significa che, salvo diversi accordi tra le parti, l’adeguamento dei minimi da gennaio 2023, con una inflazione all’11,8% (dato di novembre), sarebbe del 9,44% per cento.

L’impatto più importante di questi aumenti graverà su coloro che hanno una badante convivente, che non è pagata “a ore”, ma in base a uno stipendio minimo mensile, e quindi con una paga oraria più simile ai minimi previsti dal CCNL (attualmente la retribuzione minima mensile di una badante convivente di livello «C Super» è di 1.026 euro).

I rapporti che prevedono la convivenza fra assistente familiare e datore sono il 23,4%, su un totale di un milione di datori di lavoro domestico. Le famiglie che versano già ai propri collaboratori una paga oraria più elevata, rispetto ai minimi del CCNL, non subiranno un impatto dagli eventuali aumenti dei minimi.

Gli aumenti riguarderanno solo il personale dipendente inquadrato nel CCNL di settore. I lavoratori domestici impiegati occasionalmente tramite il Libretto Famiglia (che prevede una quota fissa oraria di dieci euro all’ora, comprensiva di contributi Inps e assicurazione Inail) non saranno coinvolti.

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