Agenzia Badanti Genova Marassi

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Marassi è un quartiere di Genova nella bassa val Bisagno. Comune autonomo fino al 1873, quando insieme ad altri cinque comuni della bassa val Bisagno fu inglobato nel comune di Genova, prima espansione di quella che nel 1926 sarebbe divenuta la Grande Genova; dopo l’annessione alla città ha conosciuto un’impetuosa crescita urbanistica, trasformandosi in un quartiere residenziale popolare.

Nella ripartizione amministrativa del comune di Genova ne è stato, insieme a Quezzi, una “circoscrizione”. Nella nuova ripartizione in vigore dal 2005 fa parte del Municipio III Bassa Valbisagno, insieme al quartiere di San Fruttuoso.

Il toponimo “Marassi”, uno dei più antichi tra quelli dei quartieri genovesi, deriva da due termini preromani: “mar”, termine greco che significa “palude” e l’antico suffisso ligure “asc”, frequente nei toponimi del genovesato, che indicava un corso d’acqua.

Il nome indicava quindi la vasta palude salmastra formatasi alla foce del Bisagno (chiamato dai romani “Feritor”) e del Fereggiano, che all’epoca sfociava autonomamente in mare.

In epoche antiche, infatti, la piana oggi occupata dai moderni quartieri di San Fruttuoso e Foce non esisteva e il mare penetrava all’interno insinuandosi tra i capi di Carignano e Albaro. Dopo la progressiva bonifica del greto torrentizio il borgo che sorgeva nel “Piano” del Bisagno prese il nome dell’antica palude.

Nel 1873, con un Regio Decreto, il Comune di Genova si espandeva oltre il confine del Bisagno, inglobando, oltre a Marassi, i comuni di San Francesco d’Albaro, San Martino, Staglieno, San Fruttuoso e Foce, dando avvio ad un’espansione urbanistica che avrebbe radicalmente cambiato il volto di quei quartieri.

Con l’espansione urbana successiva all’annessione al comune di Genova poco rimane degli antichi borghi e delle ville signorili (presenti, sia pure in misura minore rispetto ad altre zone limitrofe). Le tracce degli antichi insediamenti restano più leggibili nelle frazioni collinari di Pedegoli, Egoli, Cima d’Egoli, Molinetto e Finocchiara, peraltro anch’esse parzialmente soffocate da moderni caseggiati.

Con il nuovo inquadramento amministrativo nel quartiere furono dislocati il nuovo carcere giudiziario, entrato in funzione nel 1898 e il campo sportivo, costruito intorno al 1910 e che con i suoi successivi ampliamenti sarebbe divenuto l’attuale Stadio Luigi Ferraris. Il quartiere è stato colpito da una grave tragedia il 4 novembre 2011 quando l’esondazione del torrente Fereggiano, nonostante i lavori di messa in sicurezza avviati nel 2009, ha causato l’allagamento di via Fereggiano e delle strade limitrofe, provocando sei vittime e gravi danni a negozi ed abitazioni, oltre alla distruzione di numerosi veicoli trascinati dal torrente in piena.

Corso Sardegna, aperta nell’Ottocento nell’area di nuova urbanizzazione ricavata nell’antico greto del Bisagno, è la principale strada di collegamento tra Marassi e i quartieri di San Fruttuoso e della Foce.

Tra le ville spiccano: la Villa Centurione-Musso-Piantelli, che sorge a ridosso dello stadio, è una casa di campagna del Cinquecento, oggi sede del Circolo Ricreativo Culturale Villa Piantelli e la cinquecentesca villa Saredo Parodi.

Fra le architetture religiose: la Chiesa di Santa Margherita di origine medievale, la Chiesa della Natività di Maria Santissima e la Chiesa della Regina Pacis.

Interessante è il forte Richelieu a 415 m s.l.m. sulla collina dei Camaldoli, che divide la valle del Fereggiano da quella del torrente Sturla; il forte fu costruito nel 1747, dopo il lungo assedio di Genova nel contesto della guerra di successione austriaca. Il forte prende il nome dal maresciallo Armand du Plessis, Duca di Richelieu, che per primo ne propose la costruzione. Notevoli anche i Forti Quezzi e il Monteratti.

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