Agenzia Badanti Lagaccio

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Il quartiere del Lagaccio prende il nome dal bacino artificiale, popolarmente chiamato “il lagaccio”. Utilizzato fin dal XVII secolo dal governo della Repubblica di Genova per alimentare le fabbriche di polveri da sparo impiantate nella valle del rio S. Tomaso e interrato negli anni Settanta del Novecento.

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L'”unità urbanistica” del Lagaccio, la più occidentale tra quelle del Municipio I Centro Est, si estende nella stretta valle dell’omonimo rivo, compresa fra i colli di Oregina e Granarolo, che ha alla sua sommità il forte Sperone.

La valle è molto stretta, con versanti scoscesi; il torrente, oggi canalizzato sotto le strade del quartiere, andava a sboccare al centro dell’insenatura del porto vecchio di Genova, nei pressi dell’attuale Stazione Marittima di Ponte dei Mille.

L’abitato sorge nella zona più a valle, immediatamente a monte della stazione ferroviaria di Genova Principe e del Palazzo del Principe.

La parte più a monte dell’ex lago, dietro ai moderni impianti sportivi, rimane invece inabitata e verde, costellata da alcuni ruderi di vecchie polveriere, un tempo legate agli insediamenti militari della città. Quest’area, che culmina nel monte Peralto, è compresa nel “Parco urbano delle Mura”, o “Parco del Peralto”.

La zona dell’attuale quartiere del Lagaccio rimase fino al Seicento all’esterno delle mura cittadine di Genova, quando fu inglobata nella cerchia difensiva. A seguito dell’edificazione, intorno al 1530, del Palazzo del Principe, prospiciente al mare, nel 1539 fu realizzata nella valle, per volere del principe Andrea Doria, una diga per creare un lago artificiale destinato ad irrigare i giardini ed alimentare le fontane della reggia.

L’acquedotto fu terminato nel 1540 con un lavatoio pubblico. Nel 1835 il governo del Regno di Sardegna incaricò Agostino Chiodo, all’epoca direttore delle fortificazioni di Genova, di ingrandire la fabbrica delle polveri, creando una grande caserma nella quale si insediò il comando della direzione tecnica d’artiglieria.

A quell’epoca nei pressi della fabbrica sorgeva, sin dal 1593, un forno che produceva delle fette biscottate dolci molto apprezzate, che in seguito, con il nome di biscotti del Lagaccio, sarebbero state prodotte da numerosi biscottifici di Genova e del Basso Piemonte.

La fabbrica si è successivamente spostata nel lato nord del monte Righi.

Intorno alla metà dell’Ottocento, in via del Lagaccio fu anche costruito un macello, attivo fino agli anni Venti del Novecento.

Nello stesso periodo il torrente venne canalizzato e coperto e lungo la nuova via del Lagaccio, realizzata sulla copertura del torrente in uscita dal lago, furono costruiti i primi insediamenti abitativi di carattere popolare.

Nel quartiere si possono visitare la chiesa parrocchiale di San Giuseppe, la cui posa della prima pietra avvenne nel marzo del 1913; le Mura seicentesche e diverse polveriere.

Il Centro polivalente, gestito dal Municipio I centro Est, è un luogo dedicato al quartiere che ospita numerose associazioni impegnate nel sociale, nelle attività culturali e di formazione dei giovani e degli adulti.

Sul terreno ricavato dal riempimento del lago è stato costruito un impianto sportivo comprendente il campo da calcio “Felice Ceravolo”.

Circondato da una pista per l’atletica, terreno di gioco della A.S.D. Superba Calcio (Amicizia Lagaccio + Granarolo), e un campo da hockey su prato, intitolato a Giorgio Arnaldi, storico commissario tecnico della nazionale italiana.

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