Agenzia Badanti Maddalena

Agenzia Badanti Maddalena

Agenzia Badanti Maddalena

https://www.badantianzianigenova.it/?page_id=4307&preview=true&swcfpc=1

La Maddalena è un quartiere del centro storico di Genova. Era anticamente uno dei sestieri in cui era suddivisa la città di Genova e confinava a levante con quello del Molo, a ponente con quello di Prè e a nord con quello di San Vincenzo.

Il quartiere prende il nome dall’antichissima chiesa di S. Maria Maddalena, posta lungo l’omonima via che attraversa il quartiere.

I primi insediamenti nella zona della Maddalena risalgono al X secolo, quando all’esterno della città racchiusa entro le mura, la cosiddetta “civitas”, risorta dopo le distruzioni causate dall’incursione saracena del 936, si svilupparono piccoli nuclei abitati accanto a chiese e monasteri.

Intorno all’abbazia di San Siro, primitiva cattedrale di Genova e poi sede di una fiorente comunità monastica, costruita sulle fondamenta dell’antichissima basilica dei Santi Apostoli, sorsero le modeste case degli scalpellini e dei carpentieri.

Un altro borgo crebbe accanto al monastero di Santa Maria delle Vigne ed un altro ancora nella zona di Soziglia. La prima rivoluzione urbanistica del quartiere avvenne nel Cinquecento quando nella zona a monte del quartiere fu realizzato un insediamento residenziale che con i suoi sontuosi palazzi celebrava la potenza dell’oligarchia cittadina.

Lungo la “Strada Nuova” (successivamente divenuta via Garibaldi, aperta a ridosso delle mura, ai piedi del colle di Castelletto, dove prima sorgevano case popolari e il postribolo pubblico, costruirono i loro palazzi sei delle famiglie nobili più in vista di quell’epoca (Doria, Grimaldi, Lomellini, Lercari, Pallavicini e Spinola).

Come gran parte del centro storico, dopo un lungo periodo di degrado il quartiere della Maddalena registra i primi timidi segni di ripresa. Ma mentre sia la zona a monte, via Garibaldi e i suoi palazzi, che quella a mare, con il porto antico, sono state negli ultimi anni riportate a nuova vita, il centro antico rimane ancora assai indietro, nonostante i progetti di riqualificazione avviati nei primi anni duemila.

Le azioni di cambiamento, pur tra molte difficoltà, procedono con interventi mirati alla riqualificazione degli spazi urbani, la realizzazione di un nuovo asilo nido, il sostegno alle piccole imprese che operano nel quartiere, la creazione di spazi destinati a iniziative socioculturali e il contrasto alla prostituzione ed alle attività illegali in genere.

Il quartiere storico si è sviluppato lungo due direttrici principali, le due strade che provenendo da ponente portavano nel centro della città e quella che conduceva direttamente a levante passando all’esterno della prima cinta muraria.

Queste due strade, successivamente divenute rispettivamente via San Luca e via della Maddalena, costituiscono l’asse del quartiere antico e sono intersecate da numerosi vicoli che dalle antiche calate portuali risalgono verso monte.

Tra questi i più significativi, sia per la relativa ampiezza della sede stradale che per l’importanza degli edifici, sono l’asse formato da via al Ponte Calvi e via Lomellini, al confine con il quartiere di Prè e quello costituito dalla via al Ponte Reale, via Banchi, via degli Orefici, via di Soziglia e via Luccoli, al confine con il quartiere del Molo.

Piazza Caricamento fu creata intorno alla metà dell’Ottocento come terminale della carrettiera Carlo Alberto (successivamente divenuta via Gramsci). Dal 1854 fu detta di Caricamento perché divenne la stazione di testa, destinata al carico e allo scarico delle merci afferenti al porto, della ferrovia progettata come prolungamento della linea Torino-Genova a servizio del traffico portuale.

Numerose immagini d’epoca mostrano la piazza affollata di carri in attesa di caricare o scaricare merci. Al centro della piazza s’innalza la statua bronzea a Raffaele Rubattino, uno dei primi armatori italiani, realizzata nel 1889 dallo scultore Augusto Rivalta.

Nell’area della Maddalena, testimonianza dei secoli in cui il quartiere fu il centro economico della città, si trovano ben 49 degli 80 palazzi patrizi genovesi che furono iscritti nei registri dei Rolli. Ventinove di questi sono inseriti dal 13 luglio 2006 fra i Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Tra questi gli edifici i più imponenti sono quelli di via Garibaldi, caratterizzati da immensi atrii, scaloni monumentali e loggiati affacciati su grandiosi giardini. La maggior parte di questi palazzi sono oggi sedi di uffici, alcuni sono stati in parte trasformati in abitazioni di pregio.

In via Lomellini 11, nella casa natale di Giuseppe Mazzini, ha sede il Museo del Risorgimento – Istituto Mazziniano.

Da visitare l’Acquario che è il più grande acquario italiano e il secondo in Europa, dopo quello di Valencia, in Spagna. Si trova a Ponte Spinola, nel porto antico.

Inaugurato nel 1992 in occasione delle Colombiadi, l’esposizione celebrativa del cinquecentesimo anniversario della scoperta dell’America; più volte ampliato ha una superficie totale di 9.400 metri quadrati con un percorso che si snoda attraverso vasche che ospitano pesci e rettili, in un’ambientazione che ricostruisce quella naturale delle singole specie.

Di particolare interesse sono le grandi vasche che ospitano delfini, squali, foche, lamantini e tartarughe e quelle, inaugurate nel 2008, dedicate alle meduse. All’interno della Nave Blu (o Nave Italia), collocata accanto all’acquario, è stato ricreato l’habitat della foresta del Madagascar.

Tra le architetture religiose troviamo: la Basilica della S. Maria delle Vigne, la Basilica di San Siro, la Chiesa di S. Maria Maddalena, la Chiesa di San Luca e la Chiesa di San Pancrazio.

Nei vicoli del centro storico sono numerose le edicole votive, in cui erano collocate statue della Madonna o di santi, segno di un’antica devozione, spesso abbinate ad una cassetta per elemosine destinate a scopi caritatevoli, di cui talvolta restano i vani vuoti nelle facciate delle case. Molte delle originali statuette sono state trasferite nel Museo di Sant’Agostino e sostituite da copie.

In attesa della costruzione di una vera e propria moschea a Genova, i musulmani presenti in città dispongono di diversi piccoli luoghi di culto soprattutto nei vicoli del centro storico, ospitati in locali che erano un tempo negozi o magazzini. Uno di questi si trova in vico del Fornaro, nella zona della Maddalena.

Via della Maddalena Genova

Agenzia Badanti Maddalena